Caratteristiche: Macchina per scrivere manuale portatile.
Tastiera: 43 tasti, corrispondenti a 86 segni.
Nastro: in tessuto altezza 13 mm; cambio colore
nastro con levetta posta a destra della tastiera.
Incolonnatore: no.
Interlinee: tre posizioni più lo zero.
Matricola: sul fondo della macchina.
Produzione: dal 1932.
Progetto meccanico: Riccardo Levi.
Carrozzeria: metallica.
Colori: nero lucido, nero goffrato, rosso, azzurro, blu, verde, grigio, avorio e marrone.
Design: Aldo e Adriano Magnelli.
Note:
Fu la prima macchina per scrivere manuale portatile prodotta dalla Olivetti.
Nelle prime versioni (con la base in legno della valigetta senza bordi) venne distribuita in quattro colori: nero, rosso, azzurro e verde in seguito in
nove.
La MP 1 venne prodotta con piccole differenze estetiche marchiata:
– MP 1 Simplex (manca il dispositivo del cambi colore nastro)
– MP 1 RAS (distribuita dalla Compagnia di Assicurazioni Riunione Adriatica di Sicurtà)
– MP 1 Monta, MP 1 Rapida (versioni non in vendita in Italia)
– Invicta (prodotta nello stabilimento torinese dell’Invicta su meccanica MP 1)
– Invicta Harrods (distribuita dai magazzini inglesi Harrods)
Macchine presenti al Museo tutte con valigetta e istruzioni:
- MP1 nero lucido
- MP1 nero con scritta ICO decalcomania invece della classica placchetta con scudetto
- MP1 verde
- MP1 avorio
- MP1 nero groffato Simplex con scritta Olivetti Simplex in in rilievo
- MP1 nero groffato Simplex con scritta Olivetti non in rilievo
- MP1 blu Harrods
- MP1 blu con scudetto ICO di colore blu con simboli autarchia
- MP1 rossa con scudetto ICO di colore rossa con simboli autarchia
- MP1 nero lucido scudetto RAS
- MP1 rossa scudetto RAS
- MP1 blu scudetto RAS
- MP1 nero goffrato Monta senza scudetto centrale
- MP1 nero goffrato Monta
Tra i personaggi famosi che hanno utilizzato la Mp1 annoveriamo:
Marguerite Duras nata a Saigon il aprile pseudonimo di Marguerite Germaine Marie Donnadieu, scrittrice, regista e sceneggiatrice francese. La Duras ha inventato una scrittura particolarissima, piena di silenzi e di risonanze interiori. Le sue opere sono nello stesso tempo racconti, poemi in prosa e sceneggiature. La macchina per scrivere preferita da Marguerite Duras era una Olivetti MP1 che utilizzò per tantissimi racconti.
Nell’ultimo periodo della sua vita, a causa dell’età avanzata e delle condizioni di salute, non scriveva più di persona, ma dettava i suoi romanzi a Yann Andrèa Steiner, il compagno degli ultimi 16 anni della sua vita. Questa è stata la sua splendida dichiarazione d’amore e di ammirazione di Yann, segno di un grande rapporto di stima e di un amore insostituibile: “Sì, sono qui per prendere in consegna le parole che dici, per lasciarti scrivere mentre io resto in silenzio, mentre non capisco, mentre tu inventi la storia vera del mondo. Sono qui per questo, per evitare che finisca, per far sì che le parole siano scritte sulla pagina. Che i libri siano fatti e offerti a tutti, a tutti i lettori che non sanno ancora che questo libro li aspetta. Sono qui per tenerti in vita, per amare te e le parole e le storie”. La relazione fra i due personaggi sembra andare oltre i limiti sentimentali e continua a essere bellissima ed esemplare.