Caratteristiche: Macchina per scrivere manuale standard.
Tastiera: 45 tasti, corrispondenti a 90 segni.
Nastro: in tessuto altezza 13 mm; cambio colore nastro con levetta posta in alto a sinistra sopra la tastiera.
Tabulatore: decimale con otto tasti (nella versione con abulatore).
Carrelli: sette carrelli disponibili con 90, 105, 125, 150, 180, 220 e 260 spazi.
Interlinee: quattro posizioni più lo zero, tasto frizione rullo posto sulla manopola sinistra.
Matricola: lato destro sotto il carrello.
Produzione: dal 1948.
Progetto meccanico: Giuseppe Beccio.
Carrozzeria: metallica con coperchio amovibile.
Colori: beige, azzurro.
Design: Marcello Nizzoli.
Note: le prime versioni vennero marchiate M 80, successivamente Lexikon 80.
Fu il primo modello di mps standard con carrozzeria completamente asportabile prodotto dalla Olivetti. Le Olivetti M 80- Lexikon 80 vennero prodotte in circa 780.000 esemplari dal 1948 al 1959.
Le principali caratteristiche delle tre versioni sono:
– M80 – Lexikon 80 I vers. carrozzeria di colore beige; tastini con cerchietti metallici e vetrini (matricole da 2004321 a 2176099).
– Lexikon 80 II vers. carrozzeria di colore beige; tastini piccoli in resina nera (matricole da 2176100 a 2471369).
– Lexikon 80 III vers. carrozzeria di colore beige o azzurro; tastini fisiologici neri o grigi (matricole da 2471370 a 2785000).
Le linee arrotondate di questo modello, opera di Marcello Nizzoli, sono un esempio di design italiano degli anni ‘50.
Modello presente nella collezione del Museum of Modern Art (MOMA) di New York.
È possibile trovare alcune versioni marchiate Scuola, modelli con tastiera dattilografica colorata utilizzati nelle scuole di dattilografia.
Modelli presenti in collezione:
- Olivetti Lexicon 80 colore grigio
- Olivetti Lexicon 80 colore grigio con tastiera scuola
Fra i personaggi famosi che hanno usato la Lexicon 80 annoveriamo:
Carlo Cassola
Carlo Cassola è stato uno scrittore, saggista e partigiano italiano. La produzione di Cassola è vastissima tra cui ricordiamo “Il soldato” e “La ragazza di Bube” con cui venne insignito nel 1960 del Premio Strega e tre anni più tardi ne fu realizzato anche un adattamento cinematografico per la regia di Luigi Comencini e come interpreti principali attori della caratura di Claudia Cardinale e George Chakiris. Con la sua Olivetti Lexikon 80 scrisse di sé “I personaggi delle mie opere non sono vinti né vincitori di fronte alla vita, ma sono coloro segnati profondamente dall’esperienza. Io amo tutte le cose che stanno ai margini”