La Dactylette, seppur nata come giocattolo, è una delle macchine per scrivere italiane poco conosciute e di difficile reperibilità.

Sono pochi a sapere l’esistenza di questa curiosa macchina a indice. Il casuale ritrovamento di due Dactylette mi ha spinto ad effettuare delle ricerche in merito. Le uniche fonti certe sono una pubblicità degli anni ‘30 che si trova sul web e un vecchio articolo di Flavio Mantelli pubblicato nel giugno 2003 sul n.62 della rivista americana Etcetera. Si è inoltre a conoscenza di una vendita tramite la casa d’Asta Christies nel 1998.  

Le ricerche mi hanno portato a Varese, città dove ha avuto inizio la costruzione e la vendita. La società presenta la denuncia di costituzione alla Camera di Commercio e Industria di Varese con il nome di “Dactylette di Piva e C.” il 9 giugno 1930. La sede viene identificata in Via Cavour n.22/A. nella denuncia viene classificata come “Fabbrica macchine per scrivere uso giocattolo e giocattoli in genere”.

Per conoscere la storia completa della macchina si può consultare l’articolo scritto da me sul numero 72 di aprile 2018 e pubblicato sulla rivista dell’Associazione Italiana Collezionisti macchine per ufficio d’epoca dove la macchina era in copertina.

La macchina in collezione è completa della sua scatola in metallo e dell’unico foglio di istruzioni conosciuto.