Olivetti Lettera 22

Caratteristiche:Macchina per scrivere manuale portatile.
Tastiera:
43 tasti, corrispondenti a 86 segni.
Nastro:
in tessuto altezza 13 mm; cambio colore nastro con levetta posta a destra della tastiera.
Incolonnatore:
presente solo nelle versioni LL,assente nel modello L
Interlinee:
tre posizioni più lo zero.
Matricola:
sul lato destro del telaio sotto il carrello.
Produzione:
dal 1950.
Progetto meccanico:
Giuseppe Beccio.
Carrozzeria:
metallica con coperchio amovibile.
Colori:
nelle prime versioni: beige, beige goffrato,azzurro, verde, rosa; nelle seconde azzurro, gialloverde,rosa.
Design:
Marcello Nizzoli.
Note:
presente nella collezione del Museum ofModern Art (MOMA) di New York come esempio didesign italiano.

Venne prodotta dal 1950 al 1963 con piccole differenze estetiche.
Le principali caratteristiche delle diverse versioni sono:

– I serie con scritta Olivetti sul poggia carta in rilievo;
– I serie tasti tondi di colore nero;
– II serie tasti quadrati di colore grigio;
– Pluma 22 versione venduta in Spagna;
– Scribe versione venduta in Inghilterra;
– Chieftain, Sears Courier, Tower vendute negli Stati Uniti.

La carrozzeria dalle linee tondeggianti, disegnata da Marcello Nizzoli, è da considerarsi un classico del design degli anni ‘50-60.
Nel 1954 gli venne assegnato il Premio Compasso d’Oro.

Molti personaggi e scrittori famosi usarono la Lettera 22, tra cui annoveriamo tra gli altri

Pier Paolo Pasolini.

Il 5 marzo 1922 nasceva uno dei maggiori intellettuali italiani, Pier Paolo Pasolini. Pasolini è stato un poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo italiano. Si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista. I suoi non erano certo i tempi di facebook e di twitter, Pasolini usava una Olivetti Lettera 22 per scrivere i suoi pezzi “corsari” sulle colonne dei maggiori quotidiani italiani.   Una delle immagini più famose è quella che ritrae Pier Paolo Pasolini mentre redige uno degli articoli del libro Scritti corsari chino acconto alla sua fedele Olivetti Lettera 22 con un foglio infilato nel rullo.

“Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”

Indro Montanelli

Indro Montanelli è stato il più grande giornalista italiano del Novecento. È stato anche saggista e commediografo. Ha scritto migliaia di articoli e una cinquantina di libri, tra cui numerosi libri di storia usando quasi unicamente la sua inseparabile Olivetti Lettera 22 verde e altre macchine Olivetti. Negli ultimi anni usava una Olivetti Lettera 32 che fu donata direttamente da Indro Montanelli all’allora sindaco di Milano Gabriele Albertini. Regalandogliela, Montanelli gli disse che in quel modo gli toglieva una bella bega, cioè pensare a chi dovesse lasciarla in eredità.

Una leggenda da sfatare è la famosa fotografia che ritrae Montanelli seduto su una pila di giornali con una macchina per scrivere sulle ginocchia. Essa non risale – come spesso si dice – al 1956, al tempo della rivolta di Budapest, ma ad almeno una quindicina di anni prima. La foto compare infatti già sul periodico “Tempo” del 22 luglio 1943 a corredo di un articolo di Emiliano Zazo in cui si racconta, tra l’altro, il successo dei suoi reportage dai fronti di guerra, in particolare da quello della guerra russo finlandese dell’inverno 1939-1940. Ed è proprio a quel periodo che la fa risalire una testimonianza dello stesso Montanelli in un’intervista televisiva, nel corso della quale dichiarò che la foto era stata scattata durante un suo ritorno dal fronte finlandese. Pertanto è anche da escludere che la macchina che poggia sulle ginocchia di Indro sia una Lettera 22, realizzata invece a partire dal 1950. Sono stati realizzati articoli, trasmissioni e anche una statua a Milano indicando in maniera non corretta che la macchina fosse la sua Lettera 22.

Enzo Biagi

Il grande giornalista italiano Enzo Biagi è nato il 9 agosto 1920 a Lizzano in Belvedere, un paesino dell’Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna. Di umili origini, il padre lavorava come aiuto magazziniere di uno zuccherificio, mentre la madre era una semplice casalinga.
Dotato di un talento innato per la scrittura, fin da bambino si dimostra particolarmente versato per le materie letterarie. Le cronache riportano anche un suo celebre “exploit”, quando cioè un suo tema particolarmente riuscito venne addirittura segnalato al Pontefice. Da questo momento, prende avvio la grande carriera di quello che diverrà uno dei giornalisti italiani più amati di sempre.
La sua macchina preferita per i suoi articoli era una Olivetti Lettera 22 ma utilizzava anche una Olivetti Lettera 35