Caratteristiche: Macchina per scrivere manuale standard.
Tastiera: 46 tasti, corrispondenti a 92 segni.
Nastro: in tessuto altezza 13 mm; cambio colore nastro con selettore posto a destra sopra la tastiera.
Tabulatore: decimale con otto tasti (nella versione con tabulatore).
Carrelli: quattro carrelli disponibili con 127, 147, 175 e 272 spazi.
Interlinee: quattro posizioni più lo zero, tasto frizione rullo posto sulla manopola sinistra.
Matricola: lato destro sotto il carrello (vers. italiana), lato sinistro (vers. brasiliana).
Produzione: dal 1971.
Carrozzeria: metallica per le prime versioni, in materiale plastico la successiva con coperchio amovibile.
Colori: argento, grigio scuro, grigio chiaro.
Design: Mario Bellini.
Note:
Modello prodotto dalla Ing. C. Olivetti & C. in Italia e successivamente in Brasile. Venne prodotta dal 1971 al 1995 con piccole
differenze meccaniche ed estetiche.
Le principali caratteristiche delle tre versioni sono:
– Linea 98 I versione: carrozzeria metallica di colore argento; marginatori automatici, (prodotta in Italia);
– Linea 98 II versione: carrozzeria metallica di colore grigio scuro; marginatori automatici, (prodotta in Italia);
– Linea 98 III versione: carrozzeria metallica o in materiale plastico di colore grigio chiaro; marginatori visibili, (prodotta in Brasile o Italia).
È possibile reperire modelli meccanicamente derivati dalla Linea 98 con piccole differenze nella carrozzeria: Antares 9000, Antares A 508,
Underwood 1198, Underwood 298, Lagomarsino Folio 2.
fra i personaggi importanti che hanno usato la Olivetti Linea 98 annoveriamo:
Giovanni Falcone, nato a Palermo il 18 maggio del 1939, magistrato ed eroe, ispirato dalla passione per il lavoro, simbolo della lotta alla mafia in Italia e nel mondo. La violenza stragista della mafia lo uccise il 23 maggio del 1992 facendo saltare in aria un tratto di A29, l’autostrada Trapani-Palermo, all’altezza dello svincolo per Capaci. Nell’ala destra del palazzo di giustizia di Palermo si trova il bunkerino di Falcone e Borsellino, una piccola fortezza inespugnabile nella quale i due giudici lavoravano e in cui hanno istruito tutti i processi di mafia che li hanno visti protagonisti negli anni dei maxi-processi. All’interno dell’ufficio campeggia una Olivetti Linea 98, fidata compagna nella stesura degli atti. Il Museo nato per la conservazione del ricordo dei due magistrati vuole rafforzare, soprattutto nelle giovani generazioni, la consapevolezza della necessità di un’azione determinata contro ogni forma di illegalità.