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Elgin typewriter
Anno di produzione: 1890
Nazione provenienza: U.S.A – New York
Inventore: Frank Felt
Produttore: The Novelty Typewriter Company of Oswego
Un concetto universale di meccanica è che la semplificazione di un movimento meccanico migliora l’efficienza e la durata. Per quanto possa sembrare incredibile, c’è qualcuno che ha concepito un progetto per una macchina per scrivere ancora più semplice di quello della Golden Rule : la Elgin. La Elgin è probabilmente la macchina per scrivere più grezza e semplice mai prodotta e composta da solo due parti (!) in totale. Parlando di semplificazione meccanica, il suo inventore vince sicuramente il primo premio, ma non so se questo fosse ciò che Frank Felt aveva in mente quando progettò la sua mps Elgin. Quello che so per certo è che questa potrebbe essere l’unica eccezione alla regola di meccanica, poiché la Elgin è almeno altrettanto poco pratica e difficile da usare come la Golden Rule.
A scusante del signor Felt posso già dire, prima di descriverla, che probabilmente il suo vero obiettivo era più la riduzione del costo di una mps in un tempo in cui solo i privilegiati potevano permettersi una vera macchina, e anche la maggior parte di quelle a indice erano ancora troppo costose per le masse. Tuttavia, credo di poter tranquillamente affermare che il signor Felt è andato un po’ troppo oltre con il suo progetto, vendendola a 60 centesimi con il primato della macchina per scrivere più economica di sempre, ma anche qualcosa di troppo poco pratico per avere successo: infatti, io so di sole 4 macchine per scrivere Elgin sopravvissute ai nostri giorni, di cui fortunatamente tre si trovano in Italia. In linea con questo, 60 centesimi era il prezzo originale della Elgin, ma in seguito questo fu ulteriormente ridotto a 50 centesimi, che probabilmente era ancora troppo per “un pezzo di legno con un alfabeto di gomma incollato attorno ad esso, un bastone per il foro nel centro e un tampone di inchiostro” come ha scritto un giornalista che l’aveva acquistata sul Portland Press Herald.
Indipendentemente dal prezzo di vendita, una critica così aspra del giornalista Edwin Arthur Moore non era altro che la realtà essendo la stessa macchina da scrivere Elgin nient’altro che un pezzo di legno che misurava solo 7 pollici per 2 pollici per ½ pollici di altezza, con due tamponi di inchiostro in feltro su entrambi i lati dell’area di stampa (due fessure aperte in cui entra la carta). La barra dei caratteri (chiamata “testina” nel brevetto) è costituita da un pezzo di legno con caratteri di gomma su entrambi i lati, che ha la sua estremità rastremata e arrotondata per le maniglie. C’è un’asta di metallo che corre parallela a un lato della piastra, per un allineamento primitivo. Ovviamente l’allineamento era però quasi impossibile!
Frank Felt fece domanda per il brevetto di questa macchina per scrivere il 20 agosto 1889 e fu concesso il 15 luglio 1890 con il brevetto n. 432.025.
Nonostante all’inizio delle specifiche del brevetto Felt dichiarasse la macchina per scrivere un giocattolo, la Elgin non era pubblicizzata come un giocattolo ma come “l’invenzione di un esperto in Elgin Watch Works”, e come una vera macchina per scrivere “perfetta per tutti” e “assolutamente silenziosa”.
Sembra che la Elgin fosse già stata offerta a 1 dollaro nel 1889 dalla Tiffany Mfg. Co. di New York, ma quando fu concesso il brevetto Felt si era trasferito a Oswego, NY (come chiaramente etichettato sulla scatola della mia Elgin) dove ha fondato una nuova società di produzione chiamata “Novelty Typewriter Company”. Sfortunatamente (per Felt, non per i suoi clienti), sembra che questa azienda abbia avuto una vita molto breve e nel marzo 1892 i sogni di fama e fortuna per le sue “novità divertenti, istruttive e utili” erano già finiti.
Per concludere, un piccolo dettaglio: sono note due varianti della scatola di cartone della macchina da scrivere Elgin: una con testo in chiaro e una con un bel disegno pittorico di un uomo che usa un Elgin. Il testo è esattamente lo stesso in entrambe le versioni e, in sintesi, descrive il luogo di produzione (Oswego, NY), la data del brevetto e le istruzioni per il funzionamento della macchina.
Quello che trovo divertente e interessante allo stesso tempo è che il testo avverte anche l’utente di “non aspettarsi di far funzionare la macchina perfettamente in una volta” e di “ricordare che ci vuole […] un tempo molto breve e per renderti competente con la macchina per scrivere Elgin”.
I nostri antenati latini direbbero: “Excusatio non petita, accusatio manifesta
Tratto dalla rivista Cumpu n.81 del 2021 a firma di Flavio Mantelli e Domenico Scarzello