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Boston Index
Anno di produzione: 1888
Nazione provenienza: U.S.A.
Inventore: Daniel E. Kempster
Produttore: Boston Type-Writer Company
La Boston index a mio parere è la più bella macchina per scrivere ad indice mai costruita.
La sua fortuna commerciale non va però di pari passo alla sua bellezza. Brevettata nel 1886 da Daniel E. Kempster, venne commercializzata per un breve periodo e già nel 1888 la sua distribuzione cessò.
All’epoca il mercato richiedeva delle macchine per scrivere economiche per le varie esigenze della quotidiana vita lavorativa, in quanto le macchine standard avevano un costo d’acquisto molto elevato. Fu così che nacque l’idea, come a molte altre fabbriche, di costruire una buona macchina per scrivere economica che svolgesse nel contempo il lavoro che si poteva fare con le costose macchine per scrivere. I promotori di tale iniziativa furono Benjamin Dore, e Doma H. Currier già noti come fabbricanti di macchine per scrivere, fotocopiatrici e commercianti di forniture in genere. Costituirono la Boston Type-Writer Company nel 1886 e iniziarono la costruzione della loro macchina.
La Boston è semplice nella costruzione e altrettanto facile nell’azione e permetteva di imparare velocemente a scrivere senza impegnativa pratica. L’allineamento era perfetto e permetteva una stampa dritta grazie al suo semplice meccanismo.
La sua caratteristica principale era il suo grande indice curvo che permetteva la selezione dei caratteri e il nome Boston stampato su frontale che ricorda l’architettura greca classica. Pur essendo una macchina per scrivere molto complessa il suo utilizzo era semplice e intuitivo. Per scrivere si posizionava il foglio di carta sul piano in legno e con l’indice curvo collegato ad una ruota portacaratteri, spostandosi a desta e sinistra si selezionava la lettera desiderata. Sempre con la stessa leva indice si premeva verso il basso e si stampava. L’inchiostrazione avveniva tramite un nastro ed era possibile scrivere sia in maiuscolo sia in minuscolo utilizzando 84 caratteri.
La Boston è davvero un grande esempio di ingegneria dell’epoca.
I pochi esemplari prodotti ma soprattutto i pochissimi esemplari sopravvissuti, rendono oggi la Boston una macchina per scrivere estremamente rara e ricercata da tutti i collezionisti del mondo.